L’intaglio ligneo rappresenta forse l’espressione più alta nell’ambito dell’ebanisteria.

Il nostro laboratorio si è spesso occupato del restauro d’opere lignee (cornici, candelabbri, leggii, crocefissi), presentanti lacune più o meno vistose.
La difficoltà principale non risiede solo nell’operazione manuale, nell’uso calcolato della sgorbia, ma nell’interpretazione della lacuna.

Fasi di lavorazione

Un esempio è rappresentato dal restauro di una Cartagloria laccata e dorata emiliana della metà del seicento:

  • Disegno per lo studio delle parti mancanti.
  • Prima interpretazione del probabile profilo dell’opera.
  • Esecuzione della grembialina e delle lacune superiori.
  • Preparazione in creta di due probabili piedi; la scelta cadrà su quello di sinistra.
  • Completamento dell’intaglio con legno di tiglio della parte inferiore.
  • Aspetto finale della cartagloria dopo un’oculata opera di stesura e adattamento di lacca e foglia d’oro.